Catalogo online
Pisanello (Antonio di Puccio Pisano), Pisa (?), ante 1394 - Roma, 1455
Ritratto di Leonello d'Este
- “Maffei S., Verona illustrata, (Verona: 1732)” cap. VI pp. 6, 278
- “Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B., A history of Painting in north Italy : Venice, Padua, Vicenza, Verona, Fer rara, Milan, Friuli, Brescia, from the fourteenth to the sixteenth century, (London: 1871)” v. I p. 456
- “Bernasconi C., Il Pisano grand artefice veronese della prima metà del Quattrocento consid erato primieramente come pittore e di poi come scultore in bronzo, (Verona: 1872)” p. 22
- “Heiss A., Les Médailleurs de la Renaissance: Vittore Pisano, (Paris: 1881)” s.p.
- “Venturi A., La scoperta di un ritratto estense del Pisanello, Archivio Storico dell'Arte, 1889” p. 165
- “Exhibition of Italian Art 1200-1900”London, Royal Academy1930e la hai
- “Pittura ferrarese del Rinascimento”Ferrara, Palazzo dei Diamanti1933e la hai
- “Il ritratto italiano dalla fine del secolo XVI al 1861”Belgrado, Museo del Principe Paolo1938e la hai
- “Kunstschätze der Lombardei”Zurich, Kunsthaus Zurich1948e la hai
- “Da Altichiero a Pisanello”Verona, Museo di Castelvecchio1958e la hai
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Descrizione dell'opera
Pisanello è l’ultimo esponente di quella elegantissima cultura delle corti conosciuta con il nome di gotico internazionale o tardo-gotico. Artista itinerante tra Verona e Venezia, Mantova e Milano, Roma e Napoli, egli fu a lungo al servizio di Leonello d’Este, il colto marchese di Ferrara. Il ritratto dell'Accademia Carrara, giunto al museo per lascito di Giovanni Morelli, fu eseguito forse in occasione della celebre gara pittorica che vide contrapposti, nel 1441, Jacopo Bellini e Pisanello. L’impostazione di profilo riprende il modello delle medaglie antiche e i caratteristici tratti del volto sono indagati con precisione. Del marchese di Ferrara, Modena e Reggio, l’umanista Angelo Decembrio scrisse: «Aveva un modo di parlare dolce, la fronte serena, gli occhi allegri, e si muoveva sempre con assoluta compostezza, avvenente com’era». La folta chioma di Leonello, il broccato dell’abito e i fiori da erbario del roseto sono descritti minuziosamente, attraverso la pennellata morbida e fusa tipica del gusto raffinato e profano dell’artista.