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Bellini Jacopo (1395 ca./ 1471)

Madonna col Bambino

ca. 1440
N. Inventario
81LC00230
Tipo di oggetto
dipinto
Tecnica
pittura a tempera
Dimensioni
64.9 x 52.4 cm
Posizione
Sala 2
Stato
Esposto
Collezione
Collezione Guglielmo Lochis
Bibliografia
  • “Lochis G., La Pinacoteca e la Villa Lochis alla Crocetta di Mozzo presso Bergamo con notizie biografiche degli autori dei quadri, (Bergamo: 1858)” p. 252 n. 150
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  • “Lermolieff I., Kunstkritische Studien uber italienische Malerei. Die Galerien Borghese un d Doria Panfili in Rom, (Leipzig: 1890)” pp. 350-351 nota 1
  • “Cagnola G., Intorno a Jacopo Bellini, Rassegna d'arte, 1904” p. 42
  • “Gamba C., Una Madonna di Jacopo Bellini, Rassegna d'arte, 1906” p. 59
  • “Frizzoni G., Le Gallerie dell'Accademia Carrara in Bergamo, (Bergamo: 1907)” p. 43
  • “Venturi L., Le origini della pittura veneziana, (Venezia: 1907)” pp. 124-125
  • “Gronau G., Die Kunstlerfamilie Bellini, (Leipzig: 1909)” pp. 12-13
  • “Venturi A., La pittura del Quattrocento, Storia dell'arte italiana, 1911” v. VII/1 p. 319
  • “Ricci C., Elenco dei quadri dell'Accademia Carrara in Bergamo, (Bergamo: 1912)” p. 44
  • “Marle van R., The development of the italian Schools of Painting, (The Hague: 1927)” v. VIII pp. 29-32
  • “Ricci C., Accademia Carrara in Bergamo. Elenco dei quadri, (Bergamo: 1930)” p. 118
  • “Berenson B., Italian Pictures of the Renaissance, (Oxford: 1932)” p. 75
  • “Morassi A., Itinerari dei Musei e Monumenti d'Italia. La Galleria dell'Accademia Carra ra in Bergamo, (Roma: 1934)” pp. 22-29
  • “Zucchelli N., Capolavori d'arte in Bergamo, (Bergamo: 1954)” tavole/figure: tav. VII
  • “Pignatti T., Pittura veneziana del Quattrocento, (Bergamo: 1959)” p. 24
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  • “Ottino Della Chiesa A., Accademia Carrara, (Bergamo: 1967)” p. 67
  • “Russoli F., Accademia Carrara. Catalogo provvisorio della Pinacoteca, (Bergamo: 1976)” p. 24
  • “Rossi F., Accademia Carrara. Catalogo generale dei dipinti, (Bergamo: 1979)” p. 25
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  • “Rossi F., Catalogo dei dipinti sec. 15.-16., (Bergamo: 1988)” p. 51
  • “Arte in Lombardia tra Gotico e Rinascimento, (Milano: 1988)” p. 271
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  • “Merkel E., Venezia, 1430-1450, La pittura nel Veneto. Il Quattrocento, 1989” p. 62
  • “Rossi F., Accademia Carrara di Belle Arti. Guida della Pinacoteca, (Bergamo: 1991)” p. 13
  • “Lehmann-Brockhaus U., Jacopo Bellini, The Dictionary of Art, 1996”
  • “La Collezione Cagnola, I. I dipinti dal XIII al XIX secolo, (Busto Arsizio: 1998)” p. 113
  • “Rossi F., Accademia Carrara. Itinerario didattico, (Bergamo: 1998)” p. 3
  • “Gnaccolini L. P., L'Annunciazione di Jacopo Bellini in Sant'Alessandro a Brescia: consideraz ioni in margine a un restauro, Vincenzo Foppa. Tecniche d'esecuzione, indagini e restauri. Atti del semin ario internazionale di studi, 2002” p. 72
  • “Vincenzo Foppa, (Milano: 2003)” p. 82
  • “Brambilla Ranise G., La raccolta dimezzata. Storia della dispersione della pinacoteca di Guglie lmo Lochis (1789-1859), (Bergamo: 2007)” p. 366
  • “Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature de lle collezioni civiche veronesi, I. Dalla fine del X all'inizio del XVI se colo, (Cinisello Balsamo: 2010)” p. 113
  • “I grandi veneti. Da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo. Capolavo ri dall'Accademia Carrara di Bergamo, (Cinisello Balsamo: 2010)” pp. 28-30, 199
  • “AA VV, Accademia Carrara Bergamo. Dipinti italiani del Trecento e del Quattrocento., (Milano: Officina Libraria 2018)” pp. 220-223, n. III.2 (scheda di G. Valagussa)
Mostre
  • “I grandi veneti. Da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo. Capolavori dell'Accademia Carrara di Bergamo”
    Roma, Chiostri del Bramante
    2010

Descrizione dell'opera

Jacopo Bellini, padre di Giovanni e Gentile Bellini, può essere considerato il patriarca della pittura veneziana. Egli si forma con Gentile da Fabriano nello stile dell’arte tardo-gotica, aggiornandosi molto presto sulle principali novità del Rinascimento toscano. Il dipinto mostra questa duplice influenza: l’impostazione frontale e severa e la delicatezza d’esecuzione di alcuni dettagli, quali le aureole dorate e punzonate, rimandano all’arte tardo-gotica; la naturalezza delle espressioni e dei sentimenti e l’adozione di un chiaroscuro che modella sensibilmente le forme, invece, sono già rinascimentali. Maria e Gesù sono presenze reali, colte in una commovente quotidianità: la Madre sostiene il Bambino, che incuriosito gioca con un usignolo, il cui canto melodioso è metafora del messaggio cristiano.